Concetto Maitland
Il Concetto Maitland è una forma di fisioterapia basata sulla terapia manuale. Viene applicato sia nella fase iniziale che durante il trattamento di disturbi funzionali articolari, muscolari e del
sistema nervoso. Queste considerazioni, basate su conoscenze neurobiologiche e neurodinamiche, vengono inserite all'interno del modello bio-psico-sociale.
L’utilizzo delle tecniche del Concetto Maitland si basa sul ragionamento clinico e tiene in considerazione la Classificazione Internazionale della Funzionalità, disabilità e salute (ICF).
Ciò che rende speciale il Concetto è la combinazione di un trattamento del paziente individuale e specifico (sia in
fase di valutazione che durante il processo) unito all’esperienza clinica del terapista e alle ultime scoperte scientifiche.
Il cardine della metodica risiede nelle mobilizzazioni passive articolari e vertebrali, manovre in cui il fisioterapista, con le proprie mani, fa compiere oscillazioni all'interno dell'arco di
movimento dell'articolazione al fine di ripristinare la massima mobilità possibile senza dolore.
In aggiunta a queste manovre per cui è solitamente conosciuto, il Concetto utilizza tecniche neurodinamiche, stretching muscolare, esercizi di stabilizzazione ed esercizi adattati in modo specifico
che il paziente puo’ eseguire in autonomia a casa.
Metodo Mckenzie
La parola chiave di questo metodo, studiato principalmente per la cura del rachide, è la partecipazione attiva.
Il paziente si trova costantemente coinvolto nel processo riabilitativo ed è esortato all'autotrattamento con
esercizi da fare anche a casa. Il programma di lavoro è personalizzato, diverso per ciascun paziente in base alla sua problematica e al contesto in cui essa si è sviluppata.
Il Metodo McKenzie prevede una prima fase di valutazione e inquadramento dei sintomi. La differenza principale rispetto ad altre tecniche risiede nel fatto che la valutazione viene effettuata
attraverso movimenti ripetuti piuttosto che singoli. Sarà proprio la conseguente risposta del sintomo a indirizzare dapprima la categoria del problema e seguentemente la terapia più adatta.
Usando quindi le informazioni raccolte, il fisioterapista indicherà gli esercizi specifici e consiglierà in merito alle posture da eseguire e quali da evitare fino alla fine della fase
acuta.
L'autogestione è quindi l'obiettivo da raggiungere il prima possibile, con esercizi che il paziente potrà ripetere anche a casa o a lavoro (se possibile) più di una volta al giorno. Attraverso la
presa di possesso della terapia, il paziente diventa egli stesso terapeuta di se stesso e arriva a distaccarsi lentamente dal terapista e a curarsi autonomamente. Infatti, l'acquisizione di queste
competenze e la maggiore consapevolezza del proprio corpo aiuta il paziente a effettuare e mantenere un programma di prevenzione che possa evitare le ricadute.
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